Dopo due anni di forzata interruzione riparte «Incontri»,
presentando l’edizione numero 13, intitolata CONFLITTI.
Ripercorrendo la storia della guerra nell’ex Jugoslavia, ci si incammina in un percorso lungo il quale incroceremo immagini della città di Sarajevo, esposte nella mostra fotografica «Shooting in Sarajevo», ascolteremo gli autori del progetto editoriale che l’ha ideata, converseremo con giornalisti, scrittori, studiosi e protagonisti di un conflitto che ha sconvolto l’Europa, per ricordare che quest’anno ricorre il trentesimo anniversario dell’assedio più lungo della storia, proprio quello della città di Sarajevo.
Assieme ai testimoni del nostro tempo ragioneremo su quanto il passato poco insegni, sul ritorno della guerra nel cuore dell’Europa, sull’incertezza del futuro, sulla complessità della nostra società.
Ci prenderemo per mano e assieme attraverseremo l’oscurità che pare avvolgerci, perché solo grazie alla conoscenza e alla cultura sarà possibile rischiarare il sentiero. Saremo di nuovo assieme, per ritrovarci e parlare di noi e del mondo, di quanto sta accadendo, di quanto è accaduto. Dobbiamo ricostruire, dobbiamo farlo assieme.
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Programma:
sabato 15.10_ore 17.00
Cûrtil di Firmine
apertura mostra fotografica
“Shooting in Sarajevo” di Luigi Ottani
Una mostra fotografica che guarda alla città di Sarajevo dagli occhi dei cecchini. Il racconto dell’assedio attraverso le fotografie scattate (shooting) dai punti di appostamento dei cecchini. I luoghi di chi inquadrava per uccidere sono diventati i luoghi dai quali inquadrare e fotografare le persone che attraversano la città.
a seguire presentazione del libro
“Shooting in Sarajevo”
di Luigi Ottani a cura di Roberta Biagiarelli
edizioni Bottega Errante 2020
La strada che va dal ponte Skenderija al ponte Vrbanja, passando sulla sponda sinistra del fiume Miljacka, è la più breve via per raggiungere dal centro città il quartiere Grbavica. Percorrevo questa strada ogni giorno, tornando a casa, e continuavo a percorrerla nei primi giorni di guerra, nell’aprile 1992. La zona è aperta, soleggiata, a destra scorre il fiume Miljacka e a sinistra ci sono le falde del monte Trebevic´ con le basse case famigliari circondate dai giardini.
All’inizio di aprile a Sarajevo ci furono le prime vittime. Così abbiamo saputo che i cecchini e l’artiglieria erano già posizionati sui monti intorno alla città. A mezzogiorno, per la paura, le vie della città si svuotavano, e tornando a casa incontravo poca gente, talvolta nessuno..
Azra Nuhefendic´
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domenica 16.10_ore 18.00
Sede SOMSI - Salone Sociale
“Capire i Balcani Occidentali”
di Martina Napolitano e Giustina Selvelli
conduce Anna Piuzzi
Martina Napolitano è dottoressa di ricerca presso l’Università di Udine, insegna lingua russa e traduzione presso l’Università di Trieste e si occupa principalmente di fenomeni socio-culturali dell’area russofona.
Giustina Selvelli, è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Studi linguistici e culturali comparati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ed i suoi interessi di ricerca vertono principalmente sulle lingue e letterature delle minoranze etniche nel sud-est europeo.
Ci accompagneranno in un’esplorazione culturale, geografica e politica dei Balcani occidentali.
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venerdì 21.10_ore 18.00
Sede SOMSI - Salone Sociale
Moni Ovadia
dialoga con Mario Brandolin
Nasce a Plovdiv in Bulgaria nel 1946, da una famiglia ebraico-sefardita, laureato in scienze politiche dà avvio alla sua carriera d'artista come ricercatore, cantante e interprete di musica etnica e popolare di vari paesi. Filo conduttore dei suoi spettacoli e della sua vastissima produzione discografica e libraria è la tradizione composita e sfaccettata, il "vagabondaggio culturale e reale" proprio del popolo ebraico, di cui egli si sente figlio e rappresentante, quell'immersione continua in lingue e suoni diversi ereditati da una cultura che le dittature e le ideologie totalitarie del Novecento avrebbero voluto cancellare, e di cui si fa memoria per il futuro.
a seguire
“A cena con Moni Ovadia”
presso il Ristorante Al Monastero
quota di partecipazione Euro 40 bevande incluse
con prenotazione entro mercoledì 19 ottobre
ai numeri Emanuela 393 9149613 oppure Renato 335 5226938
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sabato 22.10_ore 11.30
Bar da Giordano
Aperitivo... senza conflitti
Aperitivo con piatti etnici preparati dai rifugiati del progetto SAI Sistema Accoglienza Integrazione di Cividale del Friuli, con racconti, musica e balli etnici.
Il SAI è un'iniziativa nazionale che ha come obiettivo l'accoglienza, la tutela, e l'integrazione dei richiedenti asilo, dei rifugiati e dei titolari di protezione sussidiaria o umanitaria.
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domenica 23.10_ore 17.30
ex serra Giardini Pubblici - sede Ass. Sergio Gaggia
Azra Nuhefendic´
dialoga con Anna Piuzzi
Azra Nuhafendic´ è una delle giornaliste bosniache più autorevoli. Nata a Sarajevo, vive a Trieste dal 1995. Corrispondente per l'Osservatorio Balcani e Caucaso e vincitrice del prestigioso premio internazionale "Scrittura per l'Europa Centrale e Orientale". Nel 2011 ha pubblicato “Le stelle che stanno giù. Cronache dalla Jugoslavia e dalla Bosnia Erzegovina”. Racconta la storia di un Paese scomparso (Jugoslavia) e di uno nuovo (Bosnia-Erzegovina), fondendo insieme storia, esperienze personali, miti e stereotipi.
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mercoledì 26.10_ore 20.30
Salone Sociale - Sede SOMSI - Foro Giulio Cesare 14
“Balcania” di Toni Capuozzo
conduce Mario Brandolin
L’ultima fatica letteraria di Toni Capuozzo "Balcania" è un libro che viaggia sul filo dei ricordi dell'autore, che per dieci anni ha seguito da inviato per la televisione i conflitti della ex Jugoslavia. C'è lo stupore di una guerra europea, sotto casa, e il tentativo di trasformare le notizie, destinate a durare poche ore, in racconti capaci di spiegare una guerra meglio di tante analisi geopolitiche.
Al cuore del libro la narrazione dell'assedio, con la morte quotidiana, le strategie di sopravvivenza, i giardini trasformati in cimiteri, l'ospedale psichiatrico come unico luogo inevitabilmente multietnico della Bosnia. Trent'anni dopo è inevitabile chiedersi a che cosa sia servito tanto dolore...
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sabato 29.10_ore 18.00
Sede SOMSI - Salone Sociale
“Canto per l’Europa” di Paolo Rumiz
conduce Mario Brandolin
Con il suo ultimo libro Paolo Rumiz riscrive al femminile l’epica del nostro continente, mescolando mito, viaggio, storia e mistero alle tragedie dell’attualità. Ancora una volta il giornalista e scrittore triestino scava nel passato della storia più recente per dire del nostro presente, con la stessa intensità e visionarietà con cui nel 1993 ne La linea dei mirtilli, una raccolta di reportages dalla tormentata zona dei balcani in guerra, ci illuminò sui Balcani e l'est con una radiografia ancora oggi assai attuale su quella parte d'Europa che dopo anni di guerre e tragedie sembra avviata a una difficile quanto auspicabile pacifica ricomposizione.
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domenica 30.10_ore 11.00
Cûrtil di Firmine
Senza conflitti
Musica e parole si intrecciano per tracciare una frastagliata geografia dei conflitti, delle migrazioni, delle sofferenze che hanno disordinato il nostro mondo e continuano a farlo. La potenza delle storie narrate, combinata con la suggestione della musica, può divenire un momento di riflessione orientato alla presa di coscienza e alla responsabilità di ognuno, affinché possa schiudersi il fiore della speranza.
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domenica 30.10_ore 17.00
Sala Museo Archeologico
“Maledetta Sarajevo”
di Francesco Battistini e Marzio G. Mian
conduce Anna Piuzzi
I due giornalisti Francesco Battistini e Marzio G. Mian sono co-autori del volume “Maledetta Sarajevo” in cui, dopo aver raccontato la guerra da dentro, tornano ad ascoltare i protagonisti di quella tragedia.
Vittime e carnefici. Testimoni e mediatori internazionali. Un’indagine sulle responsabilità d’allora e sui fallimenti del dopo.