Le origini delle Società di Mutuo Soccorso
Le Società di Mutuo Soccorso ebbero un modello storico probabilmente derivato dai "collegia opificium" (associazioni di artigiani) della Roma antica, le quali rappresentarono una forma intelligente di organizzazione proletaria per affrontare i disagi dovuti a malattie, invalidità, guerre, povertà e vecchiaia, e costituirono nel contempo una protezione per diverse categorie professionali, esercenti in epoca imperiale, prima del declino barbarico. Quando la società romana mutò il suo assetto costitutivo, dividendo i cives (residenti dei grandi centri urbani) dai vici (residenti delle campagne e delle aree periferiche), e lo sviluppo dell'economia cambiò la struttura delle organizzazioni, ai collegi si affiancarono le corporazioni, le congregazioni, le università e le scuole. Queste spontanee associazioni di uomini ebbero successo presso il popolo per molti secoli, fino alla nascita delle corporazioni di tipo medioevale, create da artigiani e commercianti per la difesa degli interessi delle loro categorie.
Le società di mutuo soccorso sono nate, alla fine del 1700, come associazioni volontarie con lo scopo di migliorare le condizioni materiali e morali dei ceti lavoratori. Tali società si fondavano sulla mutualità, sulla solidarietà ed erano strettamente legate al territorio in cui nascevano. La spinta alla loro nascita venne da una progressiva presa di coscienza da parte delle masse lavoratrici della propria condizione di sfruttamento e della ricerca in se stesse, prima ancora che nelle istituzioni politiche, della forza e degli strumenti necessari per fare fronte al loro precario stato.
La Società di Mutuo Soccorso si fonda sull'unione delle forze per raggiungere obiettivi di promozione economica e sociale, sulla responsabilità di gruppo nei confronti del comune destino di lavoro, sul senso della dignità e del protagonismo.
La SOMSI di Cividale del Friuli
La Società Operaia di Mutuo Soccorso ed Istruzione nasce a Cividale del Friuli nei primi mesi del 1870, ma l’iniziativa di fondare una Società Operaia risale al 14 ottobre 1869 quando viene indetta una pubblica adunanza presso la Sala della Birra per giungere alla redazione di uno statuto e alla nomina di una presidenza per la costituenda Società.
Inizialmente gli iscritti furono 185 e sotto la presidenza di Giovanni Battista Vuga la Società Operaia comincia il suo cammino. Gli obiettivi principali sono quelli di migliorare la condizione sociale degli operai, di elevare il loro livello culturale, di far prendere coscienza dei propri diritti e di estendere tra i lavoratori l’affratellamento ed il mutuo soccorso provvedendo ad organizzare una propria assicurazione per elargire sussidi in caso di malattia, vecchiaia, invalidità e puerperio.
Non fu facile in un ambiente come quello cividalese condurre, specie nei primi anni, la battaglia per l’affermazione di tali principi, ma ben presto l’attività decollò allargando il raggio d’azione. Ciò fu possibile anche per la migliorata situazione finanziaria che con l’aumentare dei soci, poteva contare su un cospicuo e costante versamento delle quote contributive mensili.
In questo quadro va inserita la costituzione della Banca Popolare, promossa dalla Società Operaia, nel 1866 e dei tentativi falliti di costituire un Forno Cooperativo e dei Magazzini cooperativi di consumo.
Nel campo dell’istruzione la Società Operaia si distinse per la fondazione, nel 1878, della Scuola di Disegno che poi si trasformò in Scuola d’arte applicata all’Industria e che resta legata alla Società Operaia fino al primo dopoguerra quando fu inglobata nel sistema scolastico dello Stato. Ma l’azione di educazione e di elevamento culturale dei lavoratori si manifestò in una serie di iniziative che comprese una Scuola serale per emigranti, un Corso pratico per agenti di commercio, una infinita serie di conferenze e lezioni, il sostegno alla formazione della Banda cittadina e la costituzione della Biblioteca popolare circolante.
Importantissima fu l’opera assistenziale e previdenziale soprattutto durante il periodo che va dal 1870 al 1925, quando l’assenza dello Stato in campo previdenziale rendeva necessario fronteggiare da soli il problema della tutela e dell’assistenza dei lavoratori. Con il venire meno delle motivazioni iniziali, la Società Operaia di Cividale cominciò a conoscere una lenta, ma inesorabile diminuzione degli associati ed a conoscere un periodo non facile, dovuto sia agli indirizzi politici del ventennio fascista che all’estendersi a tutti i lavoratori delle assicurazioni obbligatorie.
Oggi la Società Operaia di Mutuo Soccorso ed Istruzione di Cividale del Friuli gestisce un patrimonio non solo finanziario ed immobiliare, di cui è simbolo questo palazzo, ma soprattutto un patrimonio di ideali e di valori consolidati nel tempo che riacquistano oggi nuovi significati in una società sempre meno sensibile ai valori di fraternità, di accoglienza e di aiuto reciproco.
Le proposte che si susseguono di anno in anno, vogliono essere un occasione d’incontro tra i cividalesi; in modo particolare per le generazioni più giovani.