Domenica 12 Novembre 2017 ORE 18,00 - SOMSI Salone sociale
Kazacija Zemlja. Terra cosacca al confine orientale d'Italia 1944-1945
Presentazione del libro a cura dell’autore Diego Franzolini
Fra l'ottobre 1944 e il maggio 1945 andò in scena l'occupazione più incredibile e strana che si potesse immaginare: quella dei cosacchi in Friuli e in Carnia. Nella fase culminante delle conquiste nazi fasciste capitò che gli italiani andassero a combattere i russi e che i russi (Cosacchi) venissero a combattere gli italiani, nel Kosakeland in Nord Italien. Fu singolare, se non eccezione storica, il fatto che gli invasori divenissero, nel contempo, nemici e ospiti: nemici dei partigiani della Resistenza italiana e ospiti della popolazione carnico-friulana che sarà, a sua volta, coabitatrice sul proprio territorio divenuto Kazacija Zemlja (terra cosacca). Lo spunto per la realizzazione del libro avvenne nel novembre 2007 dopo l'esibizione al teatro Palamostre di Udine del complesso folkloristrico cosacco Volnaja Step (steppa libera) di Stavropol, Caucaso. Kazacija Zemlja, terra cosacca al confine orientale d'Italia 1944-1945, vuole essere la narrazione di questo evento e di altri teatri belligeranti spogliandoli dai fatti d'arme per trovarvi l'uomo sotto l'uniforme e le relative vicende umane.
Domenica 19 Novembre 2017 ORE 18,00 - SOMSI Salone sociale
Dentro l’esodo. Migranti sulla via europea
Presentazione del libro a cura dell’ Emanuele Confortin
Solo l’esperienza diretta riesce a spiegare l’esodo. Vissuta sul campo, dall’Asia al Mediterraneo, poi a nord, di confine in confine, arrivando in Europa… È il 2011 quando Emanuele Confortin conosce per la prima volta l'esodo, nelle pianure del Pakistan meridionale. Poi ancora più a nord, sulla via per l'Afghanistan dove infuria la guerra ai talebani, causa di una continua emorragia di esseri umani, costretti a fuggire dalle proprie case. Profughi, rifugiati o migranti. Alle loro spalle c'è la guerra. Seguono persecuzioni, fame, miseria e cambiamenti climatici. La via europea passa per il Medio Oriente. In Iran, Iraq e Turchia, quindi in Siria. Partono in molti, centinaia di migliaia, attraverso i deserti, le frontiere e il mare. La loro sopravvivenza ha avuto un costo, saldato con la vita dei figli, dei fratelli e delle sorelle, dei padri e delle madri, degli amici. Reportage e analisi si intrecciano come trama e ordito, proponendo una narrazione precisa e documentata, supportata da una selezione di foto indispensabile per entrare con forza negli eventi, e cogliere appieno il valore di questa testimonianza. . Solo l'esperienza diretta riesce a spiegare l'esodo.
Domenica 26 Novembre 2017 ORE 18,00 - SOMSI Salone sociale
A cjantâ su la biel’ore
I canti della tradizione popolare friulana, come una volta…
Proposti da I Cjantôrs in file con Claudia Grimaz e Roberto Frisano
È possibile proporre, oggi, il canto tradizionale friulano ripartendo dalla sua essenza antica e autenticamente popolare? Il gruppo vocale I Cjantôrs in file ci prova, liberando il più possibile la mente dalle sovrastrutture della musica corale e della canzone friulana. Nella società di un tempo, quando l’espressione di concetti e sentimenti non era di certo libera come oggi, il canto era mezzo di comunicazione privilegiato, era un modo efficace per dare voce alla propria interiorità, senza timore di essere rimproverati o censurati. Era, insomma, un fattore determinante per le relazioni della comunità. L’approccio al repertorio popolare richiede un ripensamento delle modalità di espressione vocale – il suono, l’emissione, l’interpretazione - e del concetto stesso di “canto popolare”. Cosa ci giunge dalla tradizione corale e cosa da quella prettamente orale? Obiettivo de I Cjantôrs in file è l’esecuzione di esempi del canto tradizionale friulano il più possibile vicini ai modelli originari, senza temere che questi sembrino semplici o di poco interesse per il pubblico di oggi. I cjantôrs in file proporranno villotte poco note, ma belle e ricche di significato e di spirito, canti religiosi che mostrano il valore della fede semplice dei nostri avi e canti narrativi che con le loro storie tragiche - come i film, oggi - alimentavano un tempo l’immaginario popolare.
Venerdì 1 Dicembre 2017 ORE 18,00 - SOMSI Salone sociale
In viaggio nella Grande Guerra
Incontro con il fotografo Luigi Vitale
Una ventina di video-narrazioni dai toni pacati e sereni, per raccontare luoghi che oggi sono di pace, dopo essere stati teatro delle tragedie belliche della Prima Guerra Mondiale. Da Redipuglia e dall'omonimo Sacrario, toccando la trincea Mazzoldi e visitando il Museo della Terza Armata, passando per il Monte San Michele (con le sue storiche cannoniere e il suggestivo "Parco Ungaretti" di Sagrado), per arrivare a Monfalcone(con la salita dell'altura della Rocca) e al Monte Kolovrat seguendo l'ex linea di confine fra Italia e Slovenia, immersi in una natura spettacolare fino a Caporetto (con il grande Museo dedicato al conflitto mondiale). Ma anche suggestioni e atmosfere cosmopolite della Mitteleuropa e poesie, a cominciare da quelle del fante-poeta Giuseppe Ungaretti che proprio in quelle trincee compose alcune delle sue liriche più celebri. E' "In Viaggio nella Grande Guerra", un progetto promosso dal "Consorzio Turistico Gorizia e l'Isontino - Gois", prodotto e realizzato dalla Op Art Editore per la direzione e regia di Luigi Vitale, presentato a Gorizia nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio per raccontare i luoghi della Grande Guerra dell'Isontino e del Goriziano, sino a toccare la Slovenia, respirando la storia di quella Mitteleuropa cosmopolita e multiculturale nella quale sono ormai caduti i confini che per secoli avevano diviso i popoli che l'abitavano.
Alla fine degli incontri seguirà un Brindisi
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