La SOMSI e l’ANPI di Cividale anche quest’anno, nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia, onoreranno il “giorno della memoria”. Una tragedia immane con milioni di morti che ha colpito anche la nostra città.
A Cividale, infatti, sono centoventi le persone che sono state deportate e rinchiuse nei campi di concentramento come Dachau, Mathausen o Auschwitz. Tra di loro molti non sono ritornati come Amalia e Elvira Piccoli.
Erano persone come noi, strappate ai loro sogni e alla loro vita, a causa dell’odio, delle discriminazioni, dell’ignoranza.
Lo scopo dell’iniziativa non vuole essere soltanto un doveroso pensiero alla loro memoria, ma un monito a tutti noi e alle generazioni future affinché l’ignoranza, l’intolleranza, e l’indifferenza non abbiano mai il sopravvento.
Per questo i nomi di tutti i nostri concittadini deportati saranno esposti all’esterno della sede della SOMSI. Un’occasione per ricordare da dove veniamo e dove non vogliamo più andare; per ricacciare sentimenti odiosi che nulla hanno a che vedere con l’accoglienza e la fraternità; per migliorare il presente che vede ancora donne, uomini e bambini privati delle loro libertà per motivi politici, etnici e religiosi e rinchiusi, anche nel cuore dell’Europa, in strutture detentive o in campi profughi dove non esistono diritti umani.
Dobbiamo coltivare la memoria del passato se vogliamo costruire un presente ed un futuro migliori.